Annoto, seduta su un tronco di palma sotto il sole cocente equatoriale, in una piccola isola deserta in mezzo al nulla, stralci delle esperienze da me vissute, un po' come il protagonista di quel romanzo di Daniel Defoe. Mi guardo attorno fantasticando su cosa farei se, proprio come Robinson Crusoe, fossi dispersa e confinata in quella minuscola porzione di terra emersa completamente circondata dal mare - che prende il nome di "Embhodoo" - e se nessuno conoscesse le mie latitudini…I miei pensieri, però, vengono distratti e ricondotti alla vita reale da Simona che, armata di macchina fotografica, mi esorta ad alzarmi per degli scatti fotografici. Bisogna assolutamente immortalare quei magnifici colori con la luce che meritano e ci divertiamo ad improvvisarci modelle per un'ora, gustando un dolce sapore di libertà e spensieratezza.
Dopo pranzo ci aspetta l'incontro con la biologa del Resort che ci svela parte dell'affascinante mondo a me sconosciuto delle mante. La manta è un pesce dallo scheletro cartilagineo, totalmente innocuo che si nutre solo di plancton. Le sue dimensioni variano a seconda che sia da reef, in questo caso può raggiungere i tre metri e mezzo, oppure oceanica, fino a sette metri.
Scopro che sono degli esemplari estremamente puliti, dopo aver mangiato, infatti, si recano in quella che viene definita "cleaning station", una zona situata in profondità nella barriera corallina dove - aprendo la loro bocca o posizionando il loro corpo in un certo modo - lanciano una sorta di segnale alla varietà di piccoli pesci che provvedono a rimuovere dalla loro bocca e dal loro corpo residui di cibo o parassiti.
Mirella, la biologa, ci parla dell'importantissimo lavoro svolto dall'organizzazione internazionale Manta Trust, che si preoccupa dello studio, catalogazione e salvaguardia della specie, anche educando ed esortando il turista a dare il proprio piccolo ma importante contributo, inviando i loro scatti dell'esemplare.
Nel frattempo hanno portato le nostre cose in quello che sarà il nostro alloggio per il resto della nostra permanenza sull'isola: una lussuosa "water villa" con terrazza privata sul mare cristallino.
Athuruga ha anche il suo lato nascosto ed affascinante. Il resort manager, Stefano, ci rivela, per esempio, che l'acqua viene interamente prodotta e imbottigliata nell'isola. È chimicamente garantita e viene testata periodicamente per approvarne la salubrità. Ciò ha permesso di raggiungere uno straordinario risultato: ridurre il consumo della plastica del 90%!
La nostra intensa giornata termina in maniera sublime con il "sunset aperitif", aperitivo al tramonto sulla spiaggia deliziate dalla melodia del sax e sorseggiando un delizioso drink analcolico a base di frutta esotica.
Irene