Riemergo dall'acqua non potendo credere ai miei occhi. Tolgo via dal mio viso boccaglio e maschera, il battito del mio cuore riacquista lentamente il suo naturale ritmo e mi lascio cullare dalle onde, baciare dal sole che si riflette sull'acqua, mentre provo a salvare per sempre nella mia "core memory" - la memoria di base fatta dai ricordi vitali - la disarmante bellezza del movimento lento, aggraziato, elegante e sinuoso dello squalo balena: il pesce più grande al mondo.
L'incredibile gigante gentile mi lascia nuotare appena sopra di lui e ho il tempo di ammirare - favorita anche dai raggi del sole che filtrano attraverso l'acqua e quasi stordita da tanta meraviglia - le sue imponenti forme. Questa creatura di circa 7 metri sfoggia fiera il suo armonioso corpo largo e appiattito sul dorso bluastro con macchie chiare rotondeggianti sparse ordinatamente sul lato superiore, la testa smussata e le fauci incredibilmente grandi.
Nonostante le sue dimensioni, lo squalo balena è assolutamente inoffensivo: è, infatti, un pesce filtratore che si ciba di plancton e altri piccoli pesci che cattura nuotando vicino alla superficie, con la sua enorme bocca aperta e facendo passare l’acqua attraverso l’apparato filtratore collegato alle branchie.
Non è semplice avvistare questo esemplare mozzafiato, non si riconoscono da lontano e non hanno pinne che fuoriescono dall'acqua, bisogna quindi esplorare pazientemente specifiche zone in cui essi si nutrono, avvicinandosi con la barca. Vengono organizzate delle escursioni ad hoc per ammirare il gigante del mare, che classificherei come uno degli eco-tour più emozionanti al mondo, in cui però non hai la certezza di godere di tale privilegio. Oggi, al mio primo tentativo, mi ritengo un'eletta.
La nostra giornata è ancora lunga, approfittiamo infatti, nel pomeriggio, per fare una gita su di un piccolo catamarano, dal quale avvistiamo diverse aquile di mare. Le Maldive sono diventate il mio sconfinato acquario naturale.
Al tramonto Alysia, australiana insegnante di yoga, ci regala una gratificante lezione. Dietro di noi, un'incantevole cornice naturale: il mare e il suo rumore, le ville overwater, gli odori e i profumi portati dal vento. La serafica istruttrice ci propone l'approccio alla pratica dello Yoga in una maniera molto semplice, con tecniche di meditazione e rilassamento per armonizzare l'uomo con le energie naturali che lo influenzano. "Libera il tuo corpo dalle impurità, il tuo parlare sia sincero e dolce, prova amicizia per il mondo e con umiltà cerca il benessere e la conoscenza". Lo yoga per me è un po' come viaggiare…
Intanto, sulla spiaggia, sotto un elegante gazebo in legno di cocco e tende bianche arricchito con calde luci soffuse, tutto è apparecchiato scrupolosamente per noi in occasione della "cena maldiviana". I loro piatti sono molto speziati e piccanti, il cameriere ci spiega orgoglioso come ciascuna di queste pietanze viene preparata e come e quando usano mangiarla i maldiviani. Approfondire la conoscenza di costumi ed usi lontani dai miei è qualcosa che mi affascina non poco. Il cibo è per me un importante tratto identificativo di un popolo e da "globe-trotter", amo smisuratamente scoprire anche questo.
Torno a piedi scalzi sulla sabbia verso la nostra palafitta sul mare, alzo gli occhi verso il cielo, ringrazio Dio e non chiedo altro.
Buonanotte,
Irene