Oggi mi risveglio a Mo’orea, una delle isole più selvagge della Polinesia.
La nostra casa, in questi giorni sull’isola, è una guest house a gestione famigliare e la signora che ci ha accolte, nonché la “padrona di casa”, è una simpatica donna sulla sessantina, con i capelli sempre raccolti in una coda bassa e una camicia di fiori che avvolge il corpo morbido.
La giornata inizia presto con un tour in barca capitanato da Maui, un ragazzotto polinesiano per metà italiano che io avevo già conosciuto due anni prima, sempre qui sull’isola.
Con Maui non si perde tempo e bastano pochi minuti di navigazione per ritroviarsi in un circondati da squaletti pinna neri. Una alla volta io e le ragazze ci tuffiamo e nuotiamo insieme a loro.
Dopo pochi minuti veniamo raggiunte da un gruppo di mante che amano lasciarsi accarezzare. Giorgia, vista la loro indole, le chiama “gatti di mare”.
Insieme a Maui diamo loro dei pezzetti di tonno che sembrano apprezzare e per ringraziarci si strusciano sui nostri corpi!
La giornata prosegue con un pranzetto in mare, ci aggreghiamo ad un gruppo di turisti e ad un amico di Maui per gustare dell’ottimo cibo polinesiano, facendoci cullare dalle onde. Durante il pranzo parlo con Julia, un’insegnante di lingue di Haiti, che mi confessa che qui “E’ molto meglio” e che “Questa fauna è unica al mondo”.
Lei si trova a Mo’orea perché sta partecipando ad un concorso di danza, ma sta pensando di fermarsi per qualche mese per imparare anche il polinesiano.
Oltre a lei conosco una coppia di San Francisco, una famiglia francese e il capitano dell’altra barca, nonchè amico di Maui, per metà polinesiano e per metà della neo caledonia.
Questa è sicuramente la parte della giornata che preferisco: persone da ogni parte del mondo riunite attorno allo stesso tavolo, a chiacchierare e ridere di fronte a un panorama paradisiaco.
Conoscere persone nuove è una delle ragioni per cui amo viaggiare e non mi stancherò mai di farlo.