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Sentieri, Santuari e scuola di Aikido

Continuiamo ad andare ad esplorare le vie di pellegrinaggio e i santuari del Kumano Kodo, la prima tappa di oggi è il santuario Haytama Taisha.
È stato realizzato in tempi recenti per permettere a tutti pellegrini, di avere un luogo di preghiera facilmente accessibile, poiché molti santuari sono nascosti tra le montagne e quindi difficili da raggiungere. Questa città, infatti, prende il nome di: Shingu, "Shin" significa nuovo, mentre "Gu" santuario.
Dal Santuario Kumano Hayatama Taisha, salendo i 538 gradini irregolari di pietra, si raggiungere Kamikura Jinja, sul monte Gongen; si tratta di un santuario antico, dove si trova un'imponente roccia chiamata gotobiki iwa, considerata il primo luogo calpestato dagli Dei della regione.
Si tratta di una vera e propria scalata quella che deve affrontare il team, poiché i gradini, sono umidi di pioggia e scivolosi per il muschio, bisogna fare attenzione. A metà del percorso si trova un pianoro che permette di prendere fiato, ma bisogna comunque proseguire e arrivare fino in cima.
Una volta terminata la scalata ci si trova al cospetto di una grande roccia accanto alla quale sorge un piccolissimo santuario. Lo scintoismo è di derivazione animista, ciò vuol dire che considera ogni espressione della natura come manifestazione di un kami, vale a dire di una divinità. Ecco perché si rivolgono preghiere a rocce, alberi secolari, torrenti, fiumi… perché si ritiene che non uno di essi viva una divinità in grado di offrire aiuto.
Cecilia spiega come si prega quando si arriva ad un tempio shintoista.si
Dopo aver scattato qualche foto e magari rivolto una preghiera al kami della roccia, si comincia a scendere; adesso si che bisogna fare attenzione! Se la salita era faticosa, la discesa richiede però di rimanere concentrate sul tracciato sdrucciolevole.
Ci rimettiamo in viaggio. Lungo i percorsi di pellegrinaggio del Kumano Kodo, che conducono ai grandi santuari si trova tutta una serie di santuari minori denominati oji, che avevano la funzione di proteggere e guidare i pellegrini, e offrire loro ristoro.
Cinque sono considerati di maggior rilievo e tra loro c’è Hosshinmon-oji, perché è qui che arrivavano i pellegrini provenienti dal resto del paese.
Da Hosshinmon-oji, imbocchiamo un sentiero che scende e si inoltra nel bosco; lungo la via si trova una piccola statua raffigurante un jizo, monaco buddista con il classico bavagliolo rosso, che protegge i viaggiatori. Proseguendo si raggiunge un altro importante oji chiamato: Fushiogami-oji.
L’importanza di Fushiogami-oji risiede nel fatto che era il primo punto panoramico dal quale i pellegrini potevano osservare l’austero santuario Kumano Hongu Taisha. Qui si inginocchiavano e pregavano ringraziando per essere arrivati sani e salvi. Infatti, Fushiogami significa letteralmente "fushi" inginocchiarsi, mentre "ogami" preghiera.
Scendiamo verso la piana dove scorre il fiume e non possiamo non notare Oyunohara, il cancello torii più grande del Giappone e presumibilmente del mondo intero. È alto 34 metri e largo 42. Rappresenta il confine tra il mondo profano e quello spirituale e costituiva la porta d’accesso al complesso templare Kumano Hongu Taisha, prima che questo fosse distrutto da un’alluvione e ricostruito in un punto più sicuro.
Hongu Taisha è l’ultimo dei tre santuari scintoisti patrimonio UNESCO che si trovano lungo le vie di pellegrinaggio Kumano Kodo. Diversamente dagli altri ha un aspetto più semplice e austero, tetto di paglia e legno scuro lo caratterizzano.
Ripartiamo verso la città di Tanabe, ma prima ci fermiamo nel piccolo villaggio di Yunomine, dove si trova una corrente termale, un onsen, dove le persone del luogo vengono a cuocere le uova o le verdure. Non avevamo mai visto una cosa del genere, un modo semplice e ingegnoso per sfruttare l’energia naturale della natura, dare un sapore leggermente affumicato alle cose e fare due chiacchiere con chi si incontra alla fonte.
Lasciamo definitivamente i monti Kii Con i loro santuari e la loro grande spiritualità e proseguiamo in direzione di Tanabe. Abbiamo appuntamento in una scuola di aikido per apprendere i rudimenti di quest’arte marziale. Il sensei, il maestro, ci mostra come muoverci e ci fa fare alcuni esercizi. Alla fine, ci dà anche una dimostrazione dell’uso dei bastoni nella lotta.
L'Aikido è una disciplina giovane, nata nel secolo scorso dal grande maestro Ueshiba Morihei. La particolarità risiede non tanto sulla competizione tra due avversari, quanto sullo scambio di energia e ricerca di armonia, è più una filosofia che una tecnica di lotta.
Questa ricchissima giornata volge al termine, facciamo una breve tappa in hotel per lasciare i bagagli e subito andiamo a cena, abbiamo trovato un piccolo ristorante molto tradizionale, dove servono ramen, ha un profumo delizioso… buon appetito e a domani!

Redatto da: Chiara

 
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