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Curiosando tra piccoli villaggi e case colorate

A bordo della nostra nave Capitan Cook, continuiamo a navigare nell’arcipelago Mamanuca e gettiamo l’ancora tra le isole Narokorokoyawa, Vanua Levu, e Kadomo.
Stando sul ponte di fronte alla nostra cabina, vediamo una decina di squali pinna nera del reef, che si aggirano attorno alla barca. Sono innocui, ma fa sempre un certo effetto vederli, anche perché sono non sono per niente piccoli!
Siamo in prossimità di un autentico paradiso terrestre, l’isola di Narokoroko Yawa. È di origine vulcanica, come le atre dell’arcipelago, ed è costituita da due parti, collegate da una lingua di sabbia bianchissima; l’sola principale è più grande e verde, mentre dall’altra parte della lingua di sabbia, si trova uno sperone roccioso chiamato comunemente Secret Island.
Raggiungiamo il ponte di comando dove ci aspetta il capitano Harvey Pranjivan. È sempre molto disponibile e ci illustra il programma di navigazione di questi giorni. Non solo mare, spiagge e bagni nell’acqua cristallina, ma anche villaggi e cultura locale, così da avere una visione reale delle Figi, non solo come paradiso per i vacanzieri, ma Paese reale, con usi e costumi molto diversi dai nostri.
Nel pomeriggio raggiungiamo l’arcipelago Yasawa.
Prendiamo il tender dirette verso l’isola di Waya Levu, qui si trova la scuola Rutu Naivalu e abbiamo il permesso dal preside, di sbirciare lo svolgimento delle lezioni.
La scuola accoglie tutti i bambini dell’Isola tra i 5 e i 12 anni, anche quelli degli altri tre villaggi che si trovano al di là di un alto promontorio roccioso. Siccome non ci sono vie terrestri e sarebbe impensabile fare avanti e indietro tutti i giorni, i bambini vengono accompagnati in barca a scuola il lunedì e recuperati il venerdì alla fine delle lezioni, per passare il fine settimana in famiglia. Per questo, accanto alle classi, si trovano i dormitori.
Uno dei maestri ci dà il benvenuto e ci invita a seguire la lezione, si sta parlando del funzionamento dei pannelli solari.
In una delle classi vediamo dei bambini che dormono durante la lezione, ci viene spiegato che è concesso ai bambini delle prime classi, fare un sonnellino se ne sentono il bisogno.
Curiosiamo ancora un po’, senza distrarre troppo gli studenti dalle loro lezioni e poi ci dirigiamo verso il villaggio vero e proprio, seguendo la spiaggia.
Come prima cosa togliamo il cappello e andiamo a salutare il capo villaggio. Lo troviamo attorniato dagli altri uomini anziani, intenti a stirare con le mani e ad arrotolare le foglie di pandano, che servono per intrecciare le stuoie così comuni alle Figi.
Ci viene spiegato che le lunghe foglie coriacee vengono bollite e poi messe ad essiccare al sole. Arrotolandole con le mani, le fibre si ammorbidiscono ed è poi compito delle donne, intrecciare le stuoie e realizzare altri piccoli oggetti come ventagli.
Il villaggio ci colpisce perché è molto ordinato, le case hanno colori vivaci e quasi tutte sono ornate da una aiuola fiorita, ci sono grandi piante di mango e anche qualche delicato frangipane, che è il fiore simbolo delle isole del Pacifico.
Torniamo sulla nostra nave verso sera, giusto il tempo di una doccia ed è già ora di cena. L’equipaggio della nave organizza uno spettacolo di musiche e danze tradizionali, molto coreografico e piacevole, che rispecchia il calore della sua gente.

Redatto da: Chiara

 
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