La vida es así, conoce altibajos, pero en dos es mejor!
Cara Diana, che perla di saggezza ci hai regalato. Ci pensavo mentre pronunciava queste parole, durante il suo primo servizio al ristorante di Colonia Sant jordi, la sera prima della nostra partenza. lì dentro c'era racchiuso tutto il senso della vita.
Come quelle scene viste sul lungomare: le bambine che si suddividono i giochi per il loro mercatino, una donna che guarda la partita degli Europei insieme al suo compagno, stretti nella sciarpa della loro squadra del cuore, il venditore ambulante che trova un po' di conforto nella compagnia di un amico, spartendo le briciole del suo panino con i gabbiani affamati.
Condividere, essere pronti a farsi vedere anche nei momenti peggiori, essere veri, nonostante tutto, amare e farsi amare, proprio lì, quando nessuno ci crede più, nemmeno noi stessi; essere una spalla, spronare, spingere a dare il meglio, essere complementari.
Questa avventura maiorchina è stato un viaggio nelle emozioni: l'euforia di salire su un aereo per la prima volta dopo tanto tempo, ascoltare una lingua diversa dalla nostra, assaporare un piatto tipico nel patio di un ristorante baciate dal sole, tuffarsi nell'acqua cristallina e sentirsi improvvisamente leggere, lasciarsi travolgere da un tramonto senza preavviso e restare senza parole, con gli occhi pieni di bellezza e poi cercarne altri e altri ancora, senza saziarsi mai.
Dal momento in cui abbiamo messo piede sull'isola a quando siamo ripartite di cose ne sono successe, dentro e fuori di noi. Font de sa cala, dove era situato il nostro primo campo base, da luogo nuovo è diventata casa. Ci siamo immerse con disinvoltura nella vita di Maiorca, nelle sue giornate soleggiate, nella sua armonica bellezza. Non conto le volte che ci siamo fermate di fronte ad un paesaggio pensando di essere state catapultate dentro un'opera d'arte. Perché la luce mediterranea, come la chiamava Joan Mirò, che sull'isola trascorse gran parte della sua vita, è un perfetto equilibrio di colori, ritmo, proporzioni e quando guidi lungo le sue strade ti rendi conto che ha mille sfumature diverse, proprio come una persona: spigolosa e dai precipizi vertiginosi sulla costa nord, accogliente con le sue case color miele nei puebli dell'entroterra, selvaggia e incontaminata nelle sue calette a sud est, imponente senza essere ridondante nella sua capitale, Palma, dalla storia ricca proprio per il mix di culture che l'hanno dominata.
L'abbiamo vissuta a pieni polmoni, anche quando ci siamo trovate sulla strada a picco sul mare de la Sierra de Tramuntana, la catena montuosa che si snoda per oltre 90 km sino all'iconico Cap de Formentor, il punto più estremo e panoramico dell'isola. Certo, abbiamo fatto i conti con le vertigini e la guida ai dieci allora per via di una stradina dalle protezioni talmente precarie da mettere all'erta anche i guidatori più esperti, ma quando abbiamo raggiunto la cima all'ora dell'Atardecer, c'è stato spazio solo per la magia. Il massiccio risplendeva e il verde della macchia mediterranea sembrava pittura ad olio su una tela immensa.
La natura è sorprendente, tutto si mescola e si fonde, creando nuove sculture che vengono modellate dal vento, dal mare e dal tempo, e così ogni paesaggio non sarà mai uguale a se stesso.
Proprio come noi.
Alla fine del nostro viaggio mi rendo conto di non essere la stessa Lorena che è arrivata qui il primo giorno.
Ho provato delle sensazioni che solo il viaggio riesce a regalarmi, l'adrenalinica quanto rassicurante emozione di non conoscere nulla di ciò che ci sta intorno eppure sentirsi a proprio agio, quel senso di appartenenza alla terra, alla natura, la fiducia nel prossimo, e il desiderio di lasciarsi trasportare, di vedere come va a finire, di stupirsi quando quella strada che hai imboccato ti conduce proprio nel punto che stavi cercando, senza saperlo.
Il viaggio, come la vita infondo, è proprio questo: un giostra sorprendente di alti e bassi, di respiri a pieni polmoni, di amore e bellezza. Niente sarebbe stato lo stesso senza la mia companera, la romagnola inglese dal cuore più puro che io conosca, la mia Stephanie.
Grazie per aver condiviso questo viaggio con me.
Lorena
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