Teuai, la nostra guida di oggi, viene a prenderci puntualissimo alle 8:30. È un tipo strano e tutto sorridente, si presenta a petto nudo con i tradizionali tatuaggi maori bene in vista e i capelli lunghi sciolti.
Saliamo sul pick-up, direzione Maroto Valley, esattamente il cuore dell'isola di Tahiti Nui.
La periferia di Papeete è caratterizzata da casupole di lamiera dai colori vivaci con cortili pieni di galli e galline, mentre la costa è circondata da una sottile striscia di sabbia nera, dove la gente del posto è alle prese con surf e bodyboard, ma più ci addentriamo nell’ entroterra, più la vegetazione diventa fitta e rigogliosa, di un verde intenso e veniamo presto inghiottite completamente dalle montagne. Palme da cocco si alternano ad alberi di banano, felci e fiori di ibisco. Lungo la strada Teuai ci racconta di come il suo popolo utilizzasse gli alberi di castagno tahitiano per comunicare tra di loro anche a lunghe distanze, generando diverse sequenze di suoni corrispondenti a parole o frasi. Il suono, infatti, di una pietra sulla corteccia è simile a quello di un tuono e viene amplificato dall'eco della valle.
Dopo esserci fatte “shakerare” sul pick-up dalla strada dissestata per quasi due ore, raggiungiamo un piccolo sentiero che costeggia il fiume, dove, camminando per una ventina di minuti, si raggiunge una delle tante cascate che fanno capolino dalle pareti delle montagne e che terminano con un piccolo laghetto di acqua turchese. Io e Paola decidiamo di fare un tuffo, arrampicandoci fino a metà della sua altezza di circa 20mt sulla parete scivolosa. Devo ammettere che da sotto ho fatto la spavalda, ma una volta in cima ci ho messo un po' a decidermi a saltare!
A ritorno vengo convinta dalla nostra guida a percorrere il sentiero a piedi nudi, per connettermi dice lui con il mana, ossia la forza vitale, della terra. Risultato: piedi neri e un sacco di mignolate contro le pietre.
Il pranzo lo consumiamo in piccolo villaggio ai piedi della montagna, Teuai ha preparato per noi piatti tipici della sua tradizione e non ci ha fatto mancare nemmeno il dolce! Proviamo finalmente il tipico Raw fish condito con il latte di cocco, della quale ci viene mostrato il processo di estrazione, delle verdure al curry e l'ananas più dolce e succoso che io abbia mai mangiato.
Finito il pranzo saliamo ancora verso la cima più alta del sentiero per ammirare il panorama della valle verdeggiante che si staglia verso il mare.
Purtroppo per noi, però, si è fatto tardi e non possiamo proseguire lungo il sentiero sino all'altra parte dell'isola; alle 17:00 infatti abbiamo appuntamento in porto dove prendiamo infine il traghetto per l'isola di Moorea, prossima tappa del nostro viaggio.