Alle 9 Maui ci passa a prendere con il picK up, oggi ci aspetta un altro safari. Prima tappa: Montagne Magique, chiamata così dalle popolazioni antiche perché il terreno di origine vulcanica che la compone permette la crescita di molte specie di alberi da frutto. Mango, papaia, banane, limoni, crescono in questa valle dall'intenso odore di frutta.
Anzi, in realtà non proprio tutto lì profuma... la nostra guida ci mostra il frutto del Noni, una sorta di integratore naturale per rinforzare il sistema immunitario, usato dai polinesiani esclusivamente a scopo medicinale... anche perché sfido a riproporlo in cucina visto che puzza di piedi!
Arrivati in cima alla valle di Opunohu, davanti a noi si distende tutta la parte nord della laguna, composta da due baie simmetriche divise al centro dal monte Rotui, la cui colorazione va dal turchese al blu a seconda che vi sia o meno il passaggio di correnti di acqua dolce proveniente dalle montagne, che scavano irregolari e profondi percorsi sino a farsi strada tra la barriera di coralli.
Maui, sempre pronto a farcirci di curiosità, ci spiega come l’arcipelago delle isole della società sia stato originato da un vulcano ora inattivo, che ha creato la fila di isole che oggi conosciamo. Tahiti è la più giovane e la più grande tra le isole, proprio perché, con il tempo, le isole più vecchie sprofondano per lasciare spazio ai motu, gli isolotti ricoperti di palme che vediamo in tutte le riviste di viaggi, che separano l'oceano dalla tavolozza di blu delle lagune.
Sparsi in tutta la valle troviamo numerosi siti archeologici, in quanto, in passato, le zone dell'entroterra erano densamente popolate e al centro dei villaggi si ergevano i marae, tradizionali templi usati per i rituali religiosi pre-cristiani e i sacrifici animali e umani, composti da una spianata rettangolare, priva di alberi, circondata da un recinto di pietre. La popolazione nutre profondo rispetto per questi luoghi sacri, tanto che spostare una pietra del recinto del tempio viene considerato un grande segno di sventura.
Proseguiamo il nostro tour all'interno delle piantagioni di ananas, dove il terreno di un rosso vivo contrasta con il verde della vegetazione e alle nostre spalle si ergono vette aguzze come denti di squali. Il percorso è un divertente saliscendi, in mezzo a grandi distese di campi coltivati, alla cui fine ci aspetta il Jardín tropical de Morea, tenuta privata dove coltivano la vaniglia e dove possiamo assaggiare deliziose confetture dei gusti più disparati. La mia preferita? Vaniglia e Ananas, un mix davvero delizioso!
Per concludere la giornata veniamo infine invitate nella distilleria dei Jus de Fruits, dove producono vari succhi di frutta, liquori e il fortissimo punch di Tahiti, che degustiamo in un banchetto appositamente posizionato all'interno del suo shop.
Insomma, oltre all’ aver imparato un sacco di cose, non ci facciamo mancare niente neanche oggi!