Per la prima mattinata riusciamo a dormire fino alle 7... miracolo!
Oggi ci aspetta il trasferimento a Rangiroa, prendiamo il traghetto alle 8:30 per Papeete, dove ci attende Mata, la nostra "scorta" di 100 kg che parla un minestrone di spagnolo, francese e inglese e che avrà il compito di accompagnarci all'aeroporto.
Prima però ci fa fare il mini tour della cittadina più bizzarro di sempre, illustrandoci i principali punti di interesse e mentre parla con me in spagnolo, Sabrina gli risponde abbozzando in francese e Paola interviene in inglese, per un attimo mi sembra di essere tornata in Erasmus, quando hai a che fare con persone di nazionalità diverse e pur parlando tutte la propria lingua alla fine ti capisci lo stesso!
Facciamo un giro veloce di nuovo al mercato per comprare gli ultimi souvenir, seguite da Mata vestito di nero e con gli occhiali da sole perennemente addosso... rido tantissimo!
A mezzogiorno ci dirigiamo in aereoporto e saliamo su questo micro aereo ad eliche, che sembra più un modellino scala 1:1 che un aereo vero. Per la prima volta viaggiamo di giorno e goderci il panorama dal finestrino ci fa dimenticare che, probabilmente, è fatto di cartone. Lasciamo alle nostre spalle Tahiti e Moreea per dirigerci verso una distesa di blu, dalla quale fanno capolino finalmente gli atolli. L'atollo di Rangiroa è il più grande al mondo, infatti può contenere tranquillamente al suo interno l'isola di Tahiti ed è considerato un paradiso per le immersioni. Mi immagino già domani a nuotare nelle sue acque turchesi tra mille pesci colorati e mi fermo a pensare che mi piacerebbe tanto vedere anche i delfini.
Dopo un pomeriggio di scatti e riprese all'hotel Kia Ora, dove alloggiamo, ci aspetta lo spettacolo di danza tradizionale polinesiana, fondamentale nella cultura Maohi. Nel gruppo ci sono vecchi suonatori di tamburi e giovanissime ballerine che ancheggiano a ritmi vorticosi, vestite di un gonnellino di paglia e due noci di cocco. Ci facciamo prendere dal ritmo e proviamo a lanciarci anche noi tre nelle danze e le bambine, che sono decisamente più brave di noi, provano ad insegnarci qualche passo.
Finita la cena ci concediamo qualche minuto per ammirare le stelle dal nostro bungalow, la pace e la tranquillità di queste isole ti entra dentro.
Haere maru, vai lentamente, è lo slogan nazionale.