Anche oggi prendiamo la barca, la nostra guida non parla inglese e in realtà bene neanche ilfrancese, ma cerchiamo di farci capire e di capire in qualche modo.
A largo del gruppo di motu, ci tuffiamo per osservare da vicino gli squali limone, questi sono decisamente più grandi (arrivano a circa 2/3 metri di lunghezza) e appaiono più minacciosi dei primi squali con cui abbiamo nuotato, quando si avvicinano troppo infatti io e Sabrina schizziamo sulla scaletta. Nella mia testa la musichetta del film.
Dopo questi momenti di "terrore" ci avviamo verso l'isola degli uccelli e per arrivarci la barca deve fare slalom tra gli scogli ricoperti di coralli. Quando scendiamo sulla sabbia bianca e rosa, la nostra guida ci porta in mezzo alla foresta a osservare la ricca varietà di uccelli marini presenti sull'isola. La Polinesia Francese, infatti, è una delle zone tropicali più ricche di avifauna marina, su tutto il complesso di arcipelaghi si contano 27 specie tra le quali figurano sterne, fragante e sule. Sull'isola sono presenti anche i coloratissimi granchi da cocco e i granchi di terra che, con una faccia incazzosissima, spuntano dalle buche scavate nel terreno. Questo motu è anche la perfetta rappresentazione della flora tipica degli atolli corallini, meno lussureggianti delle isole montuose ma allo stesso modo affascinanti, noto per il Miki Miki, un albero dal tronco rossiccio, il Kahaia, con i suoi profumati fiori bianchi e le immancabili palme da cocco.
Riemergiamo dalla foresta e giugiamo di fronte alla famosa Laguna Blu, dove ci godiamo tutte le sfumature delle sue acque cristalline e il paesaggio da cartolina. Assoldiamo una simpatica ragazza francese per farci due foto di gruppo su una palma cresciuta rasente l'acqua, ma dobbiamo scappare in fretta, attaccate dai tremendi mosquitos.
Ormai siamo tutte una bugna, quindi oltre che tornare rotolando ingolfate di cibo come vi ho accennato in un racconto precedente, immaginateci anche piene zeppe di punture. Quella messa peggio è Paola, che al grido di "A me non pungono"non si è messa lo spray anti zanzare per mezza vacanza fino a che, ormai dilaniata, si è convinta che anche lei ne aveva bisogno.
Ad attenderci dall'altra parte del motu, come è ormai di abitudine, la nostra grigliata di pesce fresco accompagnata dal suono dell'ukulele.
Finito di mangiare torniamo verso l'hotel, passando per Avatoru, un paesino di pescatori da dove partono la maggior parte delle escursioni dell'isola e dove piccole casette colorate dalle forme più disparate sono state costruite proprio a ridosso della laguna.
Scendiamo dalla barca accolte da simpatici cagnolini randagi e ci avviamo verso la navetta che ci porterà in hotel per la nostra ultima notte a Rangiroa.