Come di consueto la sveglia suona presto, i bagagli devono essere pronti perché oggi ci aspetta il tour delle cascate nella valle di Papenoo e subito dopo la nave, che ci porterá a Mo’orea. In albergo arriva a prenderci la nostra guida che rispecchia esattamente l’immaginario della tradizione degli uomini polinesiani, i lunghi capelli neri sono semi raccolti, la pelle scura è adornata da tatuaggi tipici del luogo, indossa un pareo nero che gli cinge la vita ed è scalzo. Con un ampio sorriso ci fa accomodare sul pick up e si dirige alla volta del nord ovest dell’isola, facendoci ammirare tutta la costa di Tahiti, un alternarsi di case colorate costruite con lamiere, spiagge dove i principianti praticano surf e chiesette, le cui funzioni si svolgono nei cortili adiacenti. A un tratto però il paesaggio inizia a cambiare e ci addentriamo sempre più nel verde brillante della vegetazione rigogliosa e fitta, da cui ogni tanto fanno capolino piccole cascate inaspettate.
La prima fermata è nei pressi di un laghetto, dove conosciamo quattro simpatiche e golose anguille di fiume, che la nostra guida richiama con pezzi di tonno in scatola e pane, sotto voce per non offenderle e ci confida che la sua preferita è Moana, quella con gli occhi azzurri. Proprio lì a fianco c’è una casetta abitata da un signore, che ci offre con soddisfazione una vera squisitezza locale, il frutto della passione “condito” con latte di cocco, non si può non assaggiarlo!
Riprendiamo quindi la nostra escursione, passando attraverso scenari unici, ricchi di una natura selvaggia e incontaminata e tra uno scrollone e una pozza da guadare, giungiamo al secondo stop. Da qui iniziamo a percorrere una stradina scoscesa e la nostra guida ci fa strada a colpi di macete, per spianarci il sentiero in mezzo all’erba fitta. Dopo circa 20 minuti di cammino arriviamo alla tanto sospirata cascata che è un vero paradiso per la vista, l’acqua scroscia impetuosa ora levigando la roccia sottostante, ora precipitando in un laghetto di un azzurro intensissimo. La più coraggiosa è Paola che, accompagnata dalla guida, si tuffa dal punto più alto. Giorgia prova a seguirla ma non se la sente e si lancia scendendo più in basso, mentre io rimango a filmare le imprese delle mie compagne.
Qualche foto in questo posto meraviglioso e si riparte alla volta di un posto adibito ad accogliere le persone che si fermano a mangiare. Qui la nostra guida ci ha mostrato tutta la sua abilità culinaria, preparandoci un vero banchetto: pollo con curry e funghi di mare, banane dolcissime abbrustolite e un’insalata di verdure fresche, tonno crudo e latte di cocco con finale di ananas e pomelo. Ovviamente è tutto delizioso!
L’ultima parte dell’escursione ci porta in cima alla montagna, passando per strade delimitate da suggestivi strapiombi, incorniciate da vegetazione rigogliosa e da una galleria scavata nella roccia. Il paesaggio che ci attende è di una bellezza primordiale, un lago con acque dense verde scuro si incastona tra le montagne che sembrano disegnate. Nella strada del ritorno che ci porterà al traghetto rifletto su quanto sia speciale e ormai raro trovare un posto così incontaminato e non sfruttato dall’uomo. Tempo di salutare la nostra preziosissima guida e in un attimo stiamo salpando, Mo’rea ci attende ed io posso fantasticare ancora un po’.