






Lady Experience / Reportage Federica

Senegal: una settimana di avventura, emozioni e incontri che ti restano dentro.
Tutto è iniziato con una telefonata.
Quando ho visto il numero di Donnavventura, ho pensato subito che fosse per mia figlia.
E invece… stavolta cercavano me.
Un nuovo progetto, LADY Donnavventura.
Non ho avuto neanche il tempo di pensarci: il cuore ha risposto prima di me.
E così, all’improvviso, mi sono ritrovata in partenza per il Senegal, il Paese della Teranga. Senza aspettative. Senza prepararmi. Solo con la voglia di lasciarmi sorprendere.
Appena atterrate in Senegal abbiamo capito subito perché lo chiamano Paese della Teranga: sorrisi ovunque, colori accesi, profumi nuovi. La nostra prima tappa? Il magico Lago Rosa, che brilla come un sogno sotto il sole. Tra sapori locali e una corsa in 4x4 sulle dune della Parigi–Dakar, abbiamo capito che questo viaggio avrebbe avuto un ritmo tutto suo: intenso, vibrante e pieno di vita.
Dal lago al deserto: a Loumpoul ci aspettava una notte sotto le stelle, avvolte dal caldo vento sahariano. Cena attorno al fuoco, musica, percussioni, storie. Al mattino, il silenzio del deserto rotto solo dai passi lenti dei dromedari: un momento sospeso, da respirare a fondo.
Poi il viaggio cambia ancora volto: il Delta del Sine-Saloum ci accoglie con mangrovie, piroghe colorate e villaggi dove il tempo scorre lento. Nella foresta di Samba Dia scopriamo la forza della natura; nei villaggi sérère impariamo la pazienza del lavoro tradizionale; a Palmarin veniamo travolte da tamburi, canti e una gioia contagiosa che è impossibile non condividere.
Da Ndangane raggiungiamo le isole del delta: la sacra Île aux Oiseaux, la tranquilla Mar-Lodj dove convivono tre religioni in perfetta armonia, e un ristorante galleggiante dove il mondo sembra fermarsi tra pesce fritto, musica e il riflesso dell’acqua. È qui che ci rendiamo conto di quanto il Senegal sia un mosaico armonioso di spiritualità, natura e umanità.
A Dakar sentiamo l’energia di una capitale che corre: mercati, viali coloniali, onde che si infrangono sulla Corniche. L’isola di Ngor è una pausa colorata e vivace, mentre il Monumento della Rinascita Africana ci regala una vista che toglie il fiato.
Il ritmo torna a salire ad Accrobaobab, dove voli tra baobab millenari, e poi ancora nel safari della Riserva di Bandia: giraffe, rinoceronti, zebre, baobab giganteschi. Una cartolina vivente dell’Africa che immaginavamo da sempre.
A Nianing la nostra avventura si chiude con un mix perfetto di adrenalina e poesia: quad sulla sabbia, villaggi peul, savana al tramonto e una passeggiata a cavallo che sembra rallentare il tempo. L’ultima tazza di tè condivisa ci fa capire davvero cosa significa Teranga: sentirsi accolti, ovunque.
L’ultimo giorno lo trascorriamo nel caos meraviglioso del mercato del pesce di Mbour, tra piroghe colorate, profumi intensi, risate, contrattazioni e storie di mare. E davanti alla grande moschea di Darou Salam Diass, una lezione di rispetto e tolleranza che porteremo a lungo nel cuore.
Il Senegal ci ha insegnato che un viaggio non è solo un percorso, ma un incontro – con gli altri, con la natura, con noi stesse.
E noi, questo incontro, non lo dimenticheremo.
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