Nel 2002 Donnavventura torna in Africa, questa volta però con una carovana composta sia da mezzi fuoristrada che da scooter e parte alla volta del Marocco.
La squadra si imbarca a Genova ed arriva a Tangeri, dove c’è l’inaspettato l’incontro con il team di Overland che ha quasi concluso il proprio viaggio e si decide di fare insieme il tratto fino a Tetouan; qui le strade si dividono e le Donnavventura raggiungono Fès, la città universitaria di Ifrane, per poi proseguire la discesa verso sud lungo piste sterrate che mettono in difficoltà le driver, specie quelle a cui sono affidati gli scooter. Si attraversando piccoli villaggi senza corrente elettrica dove si ha subito modo di entrare in contatto con la popolazione locale, immergendosi sempre di più nelle tradizioni e nelle atmosfere di questo paese. Suggestivo è il rifornimento da una vetusta pompa a mano, lungo la pista per Imilchil. Qui le neo-reporter sono invitate ad assistere ad una serata folcloristica dove si rievoca un rituale antico di centinaia di anni, che vede le donne dei dintorni raggiungere il villaggio per cercare marito.
Il giorno seguente il team si misura con una tappa ancora più impegnativa che prevede l’attraversamento di una pista minore tracciata fra le montagne rocciose dell’Alto Atlante, la catena montuosa che si estende tra Marocco, Algeria e Tunisia. Gli strapiombi sono vertiginosi!
Si prosegue verso Dadès, Erfoud e poi si raggiunge l'erg Chebbi in prossimità delle grandi dune di Merzouga, un paesaggio talmente spettacolare che lascia tutte senza fiato. E’ qui che le ragazze sono sorprese da un altro incontro inaspettato, quello con l’attore e comico Enrico Brignano, che sta girando il film Il bambino di Betlemme. E’ l’occasione per concedersi un po’ di svago prima di ripartire inoltrandosi lungo una pista tanto impegnativa quanto emozionante, che porta al villaggio di Kamlia, dove vive una tribù dalla pelle molto scura, proveniente dal Ciad: gli Gnaua. Vestono con tonache e chech bianchi e dedicano la loro vita alla musica.
Il team viene accolto con grande allegria ed ospitalità, musica e danze fanno da contorno a questo emozionante incontro.
Si prosegue verso Erfoud, dove si fa sosta in un'officina meccanica per fare alcuni interventi sui veicoli, necessari dopo i tanti chilometri percorsi su piste accidentate. Si riparte quindi verso Ouarzazate, set di numerosi film hollywoodiani come Lawrence d’Arabia e Il tè nel deserto, per poi raggiungere l’Oceano Atlantico ad Agadir. Si prosegue lungo la costa sino a Tan Tan ed è quindi la volta di Layoune dove si trova un presidio ONU. Ci troviamo infatti in una parte di Sahara soggetta a contese territoriali. La discesa verso sud non è ancora finita, la carovana prosegue sino a Dakhla, ultima città prima del confine con la Mauritania. Qui la sabbia diventa bianca e appare un mare smeraldo che sembra quasi un miraggio.
Si riparte verso la Mauritania. I posti di blocco ed i controlli militari sono sempre più numerosi e la burocrazia è snervante, del resto si sta per attraversare un territorio minato, bisognerà “solo” seguire la pista principale senza mai abbandonarla.
E’ poi la volta del Parco Marino del Banque D'Argan, che si estende quasi fino a Nouakchott, la capitale della Mauritania. E’ ritenuto uno dei più pescosi del mondo, protetto dall'Unesco è un importante punto di sosta lungo la rotta di milioni di uccelli migratori. Un paradiso incontaminato dove le cicogne nidificano e i fenicotteri tingono di rosa le spiagge deserte.
Si raggiunge il villaggio di Cap Barbas, dove vivono circa 700 pescatori, provenienti soprattutto dalla costa atlantica del nord. Rimangono qui per cinque/sei mesi, dedicandosi alla pesca. La mancanza di sorgenti di acqua dolce fa si che, ogni giorno, un vecchio camion militare porti bidoni di acqua che deve essere razionata fra tutti. L'accoglienza per le Donnavventura è commovente. Tutto il villaggio si raduna sulla spiaggia e si fa a gara per invitare la squadra ad una battuta di pesca.
Questo è il punto estremo meridionale toccato dalla spedizione che l’indomani mattina fa inversione di rotta ripartendo verso nord, in direzione di Smara. Sono ancora giorni di guida impegnativa e notti passate nei bivacchi che le Donnavventura affrontano ormai con grande dimestichezza e familiarità.
Tan Tan, Tiznit ed infine la bella Essauira con la sua medina patrimonio dell’Unesco, affacciata sull’oceano, si susseguono rapidamente.
Nei dintorni di Essaouira la squadra raggiunge la cittadina di Tangarò, in particolare i ruderi della casa in cui visse, alla fine degli anni sessanta, Jimi Hendrix.
Sempre in questa zona il team decide di andare a conoscere le donne dell’Argan, una comunità che da sempre lavora le ghiande di Argan artigianalmente, tramandando il metodo di generazione in generazione, fino ad ottenere il famoso olio rinomato in tutto il mondo per i suoi effetti benefici.
Si raggiunge la fascinosa Marrakech, a cui fanno seguito Casablanca, Rabat e Tangeri,
l’ultima tappa marocchina di questa indimenticabile spedizione.
Hanno partecipato alla spedizione: Azzurra, Ilaria, Laura, Leila, Simona, Irene, Barbara, Antonella, Laura, Ornella, Federica e Margherita.
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