L’Amazzonia, terra di culture remote, polmone verde della terra, tripudio di natura selvaggia ed incontaminata è la meta della spedizione 2001. Il team di Donnavventura atterra a Natal, capitale dello stato brasiliano del Rio Grande do Norte, raggiunge Pipa e prosegue verso nord fino a Maracajau, un villaggio di pescatori dove si montano le prime amache per passare la notte, tra le palme, in riva al mare. La prossima tappa è il Parco Naturale dei Lençóis Maranhenses, una distesa di dune denominata "Sahara brasiliano". Per raggiungerlo si va in direzione di Barreirinhas, percorrendo piste di sabbia e guadando diversi torrenti. E’ una tappa impegnativa per le driver, messe a dura prova non solo dalle asperità del terreno ma anche dal clima caldo e umido, ci si sta avvicinando all’Equatore e la temperatura supera i 40°.
I Lençóis sono dei veri e propri "lenzuoli" di sabbia candida, accecante, che si estendono per alcune centinaia di chilometri e cambiano la loro disposizione a seconda delle combinazioni dei venti. Si tratta di un luogo unico al mondo poiché le piogge fanno si che fra le dune si formino degli specchi d’acqua dolce di straordinaria bellezza, come la Lagoa Bonita e la Lagoa Azul, dall’acqua azzurra e cristallina. Il contrasto che si crea tra il bianco candido delle dune e le intense sfumature di azzurro delle lagune è davvero incredibile. Due piccoli aerei portano il team a sorvolare questo panorama immacolato e straordinario, l’emozione è grande e lo spettacolo è senza precedenti! Ai margini delle dune, vivono in rudimentali capanne di fango e legno con i tetti di foglie di palma, gruppi familiari di Caboclos, una razza mista di origine indios. Dopo aver risalito tutta la costa brasiliana, la squadra stabilisce il proprio campo base a Barreirinhas, da dove aspetta il aspetta il momento favorevole in base al movimento delle maree, per imbarcarsi su due piccole canoe a motore e discendere il Rio Preghissa, raggiungendone la foce fra mangrovie gigantesche ed una foresta fittissima. Ad un tratto appare una grande duna bianca, dietro alla quale c’è un’altra laguna di acqua dolce dove bimbi dalla pelle scura e dai volti sorridenti scorrazzano con piccole barche dalla vela nera chiamate jangade. Ci si trova a Caborè, l’ultimo avamposto di una regione sconosciuta, una località nemmeno citata sulle carte geografiche dove c’è solo un piccolo villaggio di pescatori. La spedizione prosegue fino a Belem, sulla foce del Rio delle Amazzoni, larga più di 300 chilometri. Qui si trova un porto fluviale fondamentale per lo smistamento delle merci ed il transito delle persone, da e per l’Amazzonia, e si svolge il tipico e colorato mercato: do ver o peso. Si prosegue verso Manaus, la capitale dell’Amazzonia. Si comincia la risalita del Rio Negro fino a San Gabriel do Cachoero attraversando l’Equatore e da qui, navigando lungo gli affluenti minori, si raggiunge un’isolata comunità di indios Yanomami, a Maturakà , proprio al confine del Brasile con il Venezuela e la Colombia. Il team trascorre alcune giornate in questa comunità che, dopo molta perplessità, accetta la presenza delle Donnavventura a cui apre le proprie capanne e concede di assistere e filmare i propri rituali e danze tribali. Un’esperienza che non ha eguali e che rimarrà impressa nella memoria delle neo-reporter. Si riprende il Rio Negro in senso inverso per tornare a San Gabriel D.C. Si raggiunge Nova Airao e da qui ci si inoltra nella foresta alla scoperta di diverse specie di serpenti e tartarughe. Si apre una nuova fase di navigazione a bordo della “Com.te Shalom”, una barca regionale completamente rinnovata appositamente per team di Donnavventura. Lungo il corso del Rio Negro si incontrano numerosi delfini rosa d’acqua dolce, i botos, nonché pescatori che raccolgono le loro reti colme di pesci. Nei canali minori si trovano anche le sardinas che saltano direttamente a bordo delle canoe, il team sperimenta questa cosa sorprendente di persona. Di notte invece, accompagnate da cacciatori indigeni, le ragazze si avventurano alla ricerca dei caimani riuscendo ad avvicinarne alcuni esemplari. Si raggiunge infine una comunità di indios tucano e si riesce ad immortalare un loro rituale. Rientrato a Manaus il team si reca nel punto in cui il Rio Negro e il Rio Solimonges danno vita al Rio delle Amazzoni, il mitico "incontro delle acque”. Si tratta di due fiumi che hanno caratteristiche molto diverse di: acidità, densità, velocità, temperatura e colore, questo fa si che le loro acque non si mescolino immediatamente, ma scorrano per una ventina di chilometri con una netta linea di separazione. La conclusione ufficiale del viaggio è stata organizzata dal Governo do Amazonas a Manaus con una grande festa in costume nello storico Palazzo do Rio Negro, con tanto di serata folcloristica in cui viene rappresentato il Boi Bumba ed è qui che si chiude questa straordinaria avventura.
Hanno partecipato alla spedizione: Deanna, Marzia, Margherita, Lucia, Myriam e Francesca.
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