Con l’arrivo dell’estate comincia un altro viaggio. Questa volta la carovana di Donnavventura punta sull’Australia: cento giorni alla scoperta dell’isola più grande e affascinante del pianeta.
La città di Sidney è il punto di partenza del Raid più “gettonato” del nostro circuito.
Alla consueta conferenza stampa, cresce l’interesse per la nuova spedizione e da subito il nome Donnavventura finisce in prima pagina sui quotidiani locali e persino tra le news dei tg nazionali. Si punta subito su Melbourne per fare visita alla comunità italiana che riserva alle reporter un’accoglienza partecipe e calorosa; da qui, con un trasferimento via mare, si raggiunge la Tasmania, la regione più estrema del paese, coperta per oltre un terzo della sua superficie da parchi naturali, riserve e aree protette che l’hanno resa una delle più importanti mete turistiche del continente. In particolare, le ragazze
si trattengono presso l’Adventure Bay Island dove pascoli e pescatori formano un connubio insolito e affascinante, il tutto circondato da spiagge bianchissime, acque cristalline e scogliere verdeggianti. Non manca neppure un incontro con i leoni marini, eccellenti nuotatori di questi grandi specchi d’acqua, e una volta sul continente, quello con un gruppo di curiosissimi koala avvistati per caso mentre la carovana percorre la Great Ocean Road per raggiungere Adelaide. Nella sua lunga risalita verso il Nord, la spedizione attraversa il Simpson Desert, teatro di una lunga serie di bivacchi nel nulla, fino ad avvistare l’Ayers Rock, un enorme monolito di arenaria rossa, datato 600 milioni di anni, alto 350mt e lungo ben 3,5 km. Immerso nel Parco Nazionale di Uluru, l’Ayers Rock è da sempre un luogo sacro agli aborigeni e una grande attrazione turistica, soprattutto per le sue sfumature, le cui gradazioni variano in continuazione con il passare delle ore e le diverse condizioni meteorologiche.
Lasciato il grande monolito, seguono nuovi deserti e territori inospitali, abitati qui e là da tribù autoctone con cui non mancano gli incontri, a volte più cordiali altri più difficili, guardinghi o sconsigliabili.
Ed è prima di raggiungere l’estremo nord che la carovana abbandona per un attimo i Pick-up rosso fuoco per concedersi il lusso di uno “sguardo dall’alto”. A bordo di tre elicotteri, le inviate sorvolano le famose miniere di uranio di Rum Jungle fino a raggiungere il centro di Darwin, una sessantina di km più a nord.
Da qui si vola verso le poco conosciute Tiwi Islands, abitate da aborigeni e da lucertole coloratissime, si prosegue verso la solitaria Bremer Island e si sorvola la Savannah Way, che taglia in orizzontale l’intero continente fino a raggiungere il Queensland nel nord est del continente. Malgrado gli spazi sterminati e i paesaggi mozzafiato le giovani reporter non sono stanche di volare e così si decide di optare per un “fuori programma”. L’avventura prosegue verso Port Moresby, capitale della Papua Nuova Guinea, una terra selvaggia abitata da molte etnie differenti ognuna con le proprie tradizioni, le proprie usanze e i propri idiomi causa di tensioni e di scontri molto forti. La capitale si rivela infatti piuttosto pericolosa, tanto che le Donnavventura vengono scortate da un corpo speciale. E’ qui che avviene l’incontro con la tribù locale dei Paia Gona, appena prima di tornare in Australia e percorrere il litorale del Queensland, questa volta via terra, in direzione sud per poi rialzarsi in volo e fare rotta sulle paradisiache Whitsunday, isole di sabbia disabitate e immacolate diventate, in pochi anni, una delle più famose destinazioni degli yacht che si ritrovano a transitare nell'emisfero sud. La carovana si accampa lungo un tratto di costa ampio e immacolato e in un attimo le tende della spedizione vengono notate da una motovedetta della marina militare che raggiunge le inviate e non perde occasione di invitarle a bordo per partecipare a una serata di festa.
Il viaggio continua verso sud e attraversa le Blu Mountains, formazioni dalle lunghe pareti di arenaria che devono il loro nome alle gocce di olio blu stillate dalle piante di eucalipto che ne ricoprono le foreste e che, per circa 2000 km, seguono il profilo della costa riportando le inviate nella città di Sidney dove è previsto il grande tour della città. Si spazia tra quartieri urbano-industriali relativamente pianeggianti, foreste e vallate, il tutto circondato da km di spiagge tra cui la famosissima Bondy Beach, patria di tutti gli amanti del surf.
Ma non finisce qui, prima di fare ritorno in Italia è prevista un’ultima tappa a sorpresa: la Nuova Caledonia, un eden naturale immerso nel cuore dell’oceano pacifico, cullato tutto l’anno da piacevoli alisei, dominato dal contrasto tra il blu dell’oceano e il verde carico di boschi e montagne che nulla hanno da invidiare ai colori iridescenti e alla biodiversità della sua rinomata barriera corallina, inserita dal 2008 tra i Patrimoni mondiali dell’Unesco.
E così, dopo oltre tre mesi di viaggio, si fa ritorno in patria con gli occhi scintillanti, il cuore gonfio di ricordi e qualche lacrima di commozione che racconta, in un momento, il grande privilegio e i mille turbamenti che accompagnano la fine di questa ennesima avventura.
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