Le selezioni di Donnavventura a Bellaria-Igea Marina sono terminate. Tra le centinaia di donne lo staff dell’organizzazione ha già puntato gli occhi su alcune papabili protagoniste, loro non lo sanno ancora, ma le aspetta una sorpresa express.
Sono passati 35 anni da quando Donnavventura ha aperto le sue ali ed ha spiccato il volo sul mondo intero. Una gran celebrazione non può mancare. È da qui che parte la spedizione.
Si ritorna alle origini, a quelle terre speziate del nord dell’Africa, si ritorna in Tunisia!
Il telefono squilla le quattro nuove protagoniste inaspettatamente ricevono una chiamata. La gran sorpresa è rivelata. “La chiamo dalla redazione di Donnavventura, partiamo tra due settimane, sei dentro?” così esordisce una voce di donna al cellulare. In questo momento la parola “no” non esiste, “si, ma…” anche i “ma” spariscono dal vocabolario, tutti gli altri impegni, lavori, promesse vengono cancellati, si parte!
Son felici questi giorni che non appartengono al tempo, dove il mattino non ha mezzogiorno ne sera, un giorno in cui non hai bisogno di orari, ma solo di viverlo. Così all’insegna dell’atemporalità ci addentriamo nel cuore della Tunisia.
La donna, essenza delle muse, qui riesce a ritagliarsi la sua autonomia. In sella a moto sfreccia in tutte le vie. Ma pur sempre siamo in una terra dove tu donna puoi parlare, ma la maggior parte delle volte non vieni ascoltata, tu parli e nessuno si gira, nessuno ti guarda. In questo viaggio vogliamo sottolineare la forza della donna, la sua indipendenza, i suoi infiniti valori. In questa terra le donne sono riuscite a conquistare il proprio spazio, sono riuscite a far vedere a tutti cosa hanno creato. Entriamo in una sinagoga costruita per l’appunto da una donna e qui una voce risuona nella mia mente: “è vero che le calamità bruceranno e che resteranno solo le preghiere sulle labbra appassite di smeriglio?”. S’inchina a pregare la donna col velo coperta, congiunge le mani.
Il vento è la fortuna di noi viaggiatrici. Il vento trasforma le dune, ma il deserto rimane sempre uguale. La porta del deserto si apre: Signore e signori ecco a voi le dune! Le camminanti dune, le selvatiche magnifiche dune in perfetto disordine, sollevate dal respiro della terra, spettinate, queste dune sembrano bestie accucciate distese, creano un arcaico panorama.
Vedendo tutte queste bellezze capisco che siamo donne fortunate noi! Alle volte nella vita ti capita la fortuna. La fortuna è il fabbro del destino, è il postino del cielo, il falegname di culle e bare.
Laggiù una Donnavventura fotografa due scene: il sole coricato nel letto del mare, la panchina priva dei bagagli delle viaggiatrici. Le viaggiatrici sono partite hanno con sé la loro valigia. Ritornano a casa sapienti di più, più esperte di vita.
Siamo andate a nord, abbiamo percorso l’intera Tunisia da est a ovest, quanto al sud, da qui abbiamo cominciato il viaggio.
Ed ora sapeste com’è strano darsi appuntamento a Milano senza fiori, senza cammelli, senza cielo, senza deserto, tra la gente, tanta gente. In un grande magazzino, in piazza o in galleria, che pazzia! Eppure in questo posto impossibile qui c’è stato detto: partiamo!
E pensi … cosa siamo venute a prendere, cosa a portare, cosa lasciamo, cosa domandiamo? La terra sta solo aspettando una promessa da noi. La dobbiamo fare qui, tutte insieme. Diciamola! A tutte quelle persone che sono nate con la sabbia negli occhi, facciamogli vedere le scie luminosissime che sopra di noi ogni giorno, in ogni ora, in ogni dove abbiam fatto passare. Speriamo che gli agenti della divina follia se ne rendano conto e che ci ringrazino per questo.
Ed ora in quest’ora della sera, da questo punto del mondo,
ringraziar io desidero il divino labirinto della cause e degli effetti per la diversità delle creature che hanno composto questo team.
Clarissa
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