Posso descrivere la mia esperienza di Donnavventura solo come un ‘whirlwind’ finora. Non avevo neanche più Donnavventura nella testa quando ho ricevuta la chiamata per partire. Ormai, erano passati quasi 7 mesi dal provino, quindi è stato un grande shock. Sono stata avvisata poco più di una settimana prima di partire. Il viaggio è iniziato a Milano in realtà, dove noi 6 ragazze ci siamo conosciute per la prima volta. Neanche il tempo di chiedere come ti chiami, ci siamo trovati in stanza a dormire insieme. Mi sentivo una bimba piccola di nuovo, facendo un sleepover con una nuova amichetta.
Dopo 2 giorni di preparazioni, abbiamo iniziato davvero la nostra avventura. Subito il caldo mi ha colpito come un furgone in tangenziale. Il sole ti picchia e non avevo mai sentito il caldo così forte nella mia vita. Ma le emozioni di iniziare un nuovo viaggio hanno vinto ogni sofferenza. I primi 3 giorni a Djerba sono stati l’introduzione perfetta alla cultura Tunisina. Il pranzo sul mare in cui abbiamo assaggiato il tipico cous cous di mare rimarrà sempre uno dei miei pranzi preferiti. Pero l’ansia cresceva, sapendo che dovevamo entrare nel deserto nei prossimi giorni. Non ero mai stata nel deserto, quindi non avevo idea di cosa ci aspettava.
Infatti, proprio quello di cui avevo più paura è capitato. Durante il nostro viaggio verso il deserto, la nostra macchina è rimasta insabbiata sul percorso a mezzogiorno, l’orario più caldo. Abbiamo cercato tutti quanti di spingere e tirare fuori la macchina, ma non siamo riuscite. Per fortuna è arrivato un camion che ci ha salvato. Comunque l’esperienza ha fortificato la nostra squadra ancora di più.
Quando abbiamo incontrato la prima carovana di dromedari ho provato una forte emozione. È stato bellissimo vedere questi animali liberi nel loro habitat, invece di vederli nei posti turistici. Quello che mi ha colpito di più del deserto erano le oasi. Alla fine il deserto è stato quello che immaginavo. Sabia all’infinita e il caldo. Ma le oasi erano completamente inaspettate. Non immaginavo mai di vedere tutta quella vegetazione nel mezzo del deserto. Sembravano piccoli angoli del paradiso.
Ho trovato un po’ di sollievo salendo al nord, l’aria era più fresca, il mare (che mi mancava tanto), e più vita. Tra tutte le località del mare che abbiamo visitato, Monastir mi è piaciuta di più perché mi ricordava un po’ dell’Italia. Invece Tunisi mi ha incuriosito tanto. Ha sempre quel fascino dei colori, storia e cultura tunisina, ma allo stesso tempo un tocco di modernità. È stato un viaggio indimenticabile. Un vero sfido personale, una scoperta di me stessa insieme alla scoperta della Tunisia.
Lauren
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