RICOLANEOS AIRJEEPSANDISKALPITOUR
 

Isole da set cinematografici

Ore 6.00: la nave riprende a navigare verso il cuore dell’arcipelago Mamanuca.
Il cielo è terso, il mare è piatto e le isole emergono con il loro colore verde brillante. La vegetazione è bassa, ci sono palme che svettano qui e là sulle alture, mentre sono rigogliose e fitte in prossimità delle spiagge.
Prepariamo le attrezzature per lo snorkeling e prendiamo il tender per raggiungere l’isola di Monuriki.
Siamo in un punto dove l’acqua è particolarmente invitante, infatti ci tuffiamo per un primo bagno, giusto per tastare l’acqua… meravigliosa.
Risaliamo sul tender e raggiungiamo un altro angolo dell’isola dove si trova una lunga e bellissima spiaggia di sabbia bianca, che è stata usata come set del film Cast Away con Tom Hanks. Uscito nelle sale nel 2000, con la regia di Robert Zemeckis, è diventato un film cult, che non ha perso il suo appeal nonostante il passare degli anni. È davvero una spiaggia da sogno. La sabbia è fine, morbida, i piedi affondano con la risacca; anche la temperatura è perfetta, sia dell’acqua che dell’aria. Si sta proprio bene.
Chiara corre a perdifiato, Cecilia fa la ruota e ancora non può credere di essere qui dall’altra, della terra.
È una sensazione strana ma a cui ci si abitua presto…
Risaliamo sul tender dirette verso l’isola di Yanuya, passando davanti alla piccola isola Monu, che ha visto sfidarsi i protagonisti del crudele reality show Survivor, che spopolava soprattutto nei primi anni duemila.
Yanuya è un’isola relativamente grande e la sua barriera corallina merita sia di fare immersioni con le bombole, sia semplice snorkelling, come stiamo per fare noi. Indossate pinne e maschera ci lanciamo in acqua. Abbiamo un primo assaggio di pesci colorati coralli multiformi, spugne e alghe.
In realtà di pesci riusciamo a vederne pochi, i gialli pesci farfalla e qualche altro pesce striato sull’azzurro.
Rientriamo sulla nostra Capitan Cook, ci facciamo una doccia e siamo pronte per metterci a tavola. Dopo pranzo c’è sempre un musicista che canta in modo soave, canzono tradizionali… in questo momento sembra quasi di essere in vacanza.
A metà pomeriggio riprendiamo il tender per raggiungere Yanuya, dove avevamo fatto snorkelling, questa volta però scendiamo sulla terra ferma per visitare il villaggio. Innanzi tutto, dobbiamo vestire in maniera decorosa perché siamo ospiti, quindi spalle e ginocchia corte e, cosa più particolare, capo scoperto, niente cappello o occhiali posati sulla testa.
Ci addentiamo nel villaggio circondate dai bambini.
Si tratta di un villaggio molto semplice, le abitazioni sono casette il legno colorato e non mancano le aiuole fiorite, ma le condizioni di vita ci appaiono molto modeste. La fonte di sostentamento primaria per le famiglie è il lavoro nei resort che si trovano sulle isole vicine, oppure la pesca.
Veniamo accolte dal capo villaggio e veniamo invitate a sederci con lui. Siccome fa molto caldo, al pomeriggio gli abitanti sono soliti fare un sonnellino, stendendosi su piccole pedane coperte e sospese da terra.
il capo, seduto con le gambe incrociate, ci spiega che qui vivono circa 500 persone; quindi, si tratta di un grande villaggio che ha anche la scuola. Chiacchieriamo fino a che sentiamo i tamburi che richiamano alla messa.
Salutiamo il capo villaggio ed entriamo in chiesa, per assistere alla messa della domenica… in lingua figiana. Non riusciamo a capire le parole, ma l’atmosfera è raccolta e di grande attenzione nei confronti dell’oratrice.
La funzione è scandita dai canti. figiani cantano fin da piccoli, perché sono abituati ad andare a messa la domenica e nelle loro funzioni religiose, il canto è molto presente. La popolazione è principalmente cristiana, soprattutto metodista, ma anche evangelica pentecostale, cattolica.
Al rientro sulla nave abbiamo il piacere di cenare con il capitano, e poi ci aspetta un dopocena speciale, una sfilata di abiti tradizionali a cui partecipa anche Cecilia vestita da sposa. Il costume è molto particolare e lo staff rende sempre ogni piccola iniziativa piacevole.
Si è fatto davvero tardi e noi tutte dobbiamo ancora lavorare ai computer, si farà tardi questa sera.
Buonanotte.

Redatto da: Chiara

 
Scroll