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Chefchaouen: la Perla Blu del Marocco

È l’alba di un nuovo giorno della nostra avventura e oggi è previsto il viaggio verso Chefchaouen. Quindi, una volta svegliate e dopo una lauta colazione, ci siamo messe in macchina di buon’ora per poter arrivare nella città blu in tempo per pranzo.
Il viaggio per strade sconnesse e sterrate è stato interessante, in quanto ci ha dato modo di vedere il vero Marocco, quello più rurale, dove abbiamo visto molti bambini giocare e vendere piccole bacche, persone con animali come asini che trasportavano fasci di piccoli arbusti, venditori di ceramiche e di frutta e verdura. Uno di questi ha colto particolarmente la nostra attenzione: un venditore di melograne.
Arrivati alla nostra destinazione, siamo andate a pranzo in un bellissimo ristorante tipico marocchino chiamato Houda, situato nella parte alle spalle della città. Dalla terrazza coperta del ristorante si poteva godere di una vista mozzafiato sull’intera città.
Il pranzo è stato un trionfo di sapori e colori: come antipasto ci hanno portato una tipica zuppa alla zucca, del pane appena sfornato accompagnato da verdure di tutti i tipi e colori, dalle zucchine alle carote, barbabietole, melanzane, zucca, cetrioli e peperoni. Il piatto principale è stato un couscous coloratissimo con tanti tipi di verdure molto saporite, accompagnato dal tajine di pollo, veramente una delizia. A fine pasto non poteva mancare del tè caldo con dei datteri e dei dolcetti alla pasta di mandorle. Il pranzo migliore fatto fino ad ora, senza discussione.
Non appena finito di pranzare, ci dirigiamo nella medina di Chefchaouen alla scoperta di tutte le viuzze particolari e caratteristiche.
Un blu penetrante è tutto ciò che vediamo intorno a noi: vie su vie, portoni, case… è tutto blu!
Attraversiamo le vie della medina piene di negozietti con tutti i souvenir, rigorosamente tutti blu, incontriamo personaggi interessanti e li fermiamo per salutarli. In una di queste vie, incuriositi dal profumo di pane appena sfornato, entriamo in una bottega dove ci sono due donne e un uomo che stavano impastando e cuocendo del pane tipico marocchino nel modo tradizionale. È stato veramente molto interessante vedere il loro metodo di lavoro.
Passeggiando per le vie di Chefchaouen, incontriamo tantissimi gatti che trovano tutti i posti più assolati per schiacciare dei pisolini.
Tutto questo azzurro rende ogni angolo ancora più magico ed indimenticabile. Finito il tour della medina, appena fuori dalla porta, incontriamo una bella famiglia a pranzo e ci fermiamo a fare conoscenza con loro.
Dopo tutto questo camminare, decidiamo di fermarci per rifocillarci con dell’ottimo tè marocchino e dei dolcetti tipici.
È arrivato il momento degli audio-video, ci trasferiamo in un angolo tranquillo per raccontare un po’ le curiosità della città:
Chefchaouen, conosciuta come la "Perla Blu" del Marocco, è una pittoresca cittadina situata ai piedi delle montagne del Rif. Celebre per le sue strade dipinte di diverse tonalità di blu, è una meta che incanta i visitatori con la sua atmosfera unica e rilassata. La tradizione del blu si dice abbia radici spirituali, legate al simbolismo del cielo e dell'infinito, o serviva a tenere lontane le zanzare.
Fondata nel 1471 come fortezza per respingere le incursioni portoghesi, Chefchaouen vanta una storia ricca e una fusione di culture arabe, berbere ed ebraiche. Il suo centro storico (la medina) è un labirinto di vicoli tortuosi, ricco di artigianato locale come tessuti, ceramiche e spezie.
Circondata da paesaggi montani mozzafiato, è un punto di partenza ideale per gli amanti della natura e delle escursioni. Chefchaouen è molto più che una città da fotografare: è un luogo dove tradizione, serenità e bellezza si incontrano.
Conclusi i contributi di tutte e quattro le ragazze, andiamo in hotel per lavorare sul contenuto della giornata.
Ci ritroviamo a cena alle ore 20, dove ci servono una zuppa alla zucca e un’insalata di cipolle e pomodori con del buonissimo pane caldo caratteristico; per secondo degustiamo un ottimo tajine di pollo e verdure, probabilmente il migliore fino ad ora, e concludiamo con un’ottima macedonia di verdure.

Dal diario di Aurelia

 
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