RICOLANEOS AIRRONCATOFRANCOROSSOJEEP
 

Alla scoperta di Fès

Oggi sveglia di buon’ora con una colazione tipica marocchina composta da: amlou, pane all’olio d’oliva o argan, che poteva essere farcito con miele, formaggi come il jiben o purea di frutta, semolina cotta, spremuta d’arancia e dolci tipici francesi.
Tutto pronto per partire in direzione Fès. Durante il tragitto incontriamo vari personaggi interessanti sulla strada: persone sull’asino, venditori di frutta e, infine, un gregge di pecore.
Arrivati a Fès alle 13:30, passiamo vicino alle mura della città e ci dirigiamo verso l’albergo, dove incontriamo la nostra guida della città.
Ci addentriamo nella medina per il pranzo. Dopo un susseguirsi di viuzze, arriviamo al ristorante che si trova all’interno di un bellissimo riad, tappezzato di mosaici coloratissimi, ornamenti dorati e specchi. Affascinate da cotanta bellezza, ci sediamo per il pranzo, dove degustiamo una zuppa tipica marocchina chiamata harira, con pomodoro e ceci, seguita da una serie di spiedini di carne di vari tipi speziata, le brochette, deliziosi.
Per concludere in bellezza ci servono un ottimo tè alla menta e dei biscottini.
Ben rifocillate, torniamo alle macchine per dirigerci verso le concerie, che probabilmente sono tra le più antiche del mondo. Queste risultano essere una delle peculiarità più caratteristiche di Fès.
Scesi dall’auto, incontriamo un carretto con delle persone che scaricano le pelli che provengono direttamente dal mattatoio. Varcata la soglia della medina, ci viene data della menta da tenere sotto il naso per contrastare il forte odore presente, causato dalle lavorazioni delle pelli. La nostra guida ci fa strada attraverso vari vicoletti intricati su un paio di terrazze, dalle quali si poteva ammirare tutto il processo di concia del pellame. Le pelli, direttamente dal mattatoio, arrivano alla conceria, dove vengono immerse prima in vasche contenenti calce viva per la pulizia, poi in vasche con guano di piccione e, infine, in quelle colorate. Il processo produttivo è una tradizione rimasta invariata dal 1100. L’odore era veramente pungente e le persone addette alla lavorazione entravano ed uscivano dalle vasche per girare il pellame; c’era anche l’addetto alla rimozione della carne residua dalla pelle, che lo faceva con un lungo machete.
Finito il giro delle concerie, la nostra guida ci ha portati alla scoperta delle viuzze interne alla medina. È stato un susseguirsi di colori, trame, materiali e personaggi molto particolari e diversi tra loro. Hanno catturato la nostra attenzione donne che cucinavano dolci tipici, venditori di pesce, una famigliola che cenava in un locale affacciato sulla strada, venditori di pesce e di gioielli. Insomma, una delle medine più movimentate di tutto il Maghreb.
Attraversiamo una tipica piazzetta dove si svolge la lavorazione del rame. Camminando nelle viuzze, arriviamo alla strada dove c’è la tintura delle pelli e dei tessuti, che attraversiamo. Entriamo nella bottega di un tintore che ci mostra il processo che utilizzano.
Fermati per un tè, ci siamo dedicati alla produzione degli audio-video da parte di tutte riguardo la città.
Fès, una delle città imperiali del Marocco, è conosciuta per il suo ruolo storico e culturale e conta circa 1.200.000 abitanti. Fondata nel IX secolo, è circondata da una cinta muraria lunga 16 km. La medina è un labirinto di oltre 9.000 vicoli, dove si trovano mercati, botteghe artigiane e importanti monumenti. La città è anche famosa per l’artigianato, in particolare ceramiche, mosaici chiamati zellij e tessuti. Questi elementi rendono Fès una città ricca di storia e cultura, offrendo ai visitatori un'esperienza autentica del Marocco tradizionale.
Tornate in hotel, siamo state accolte con un buon tè alla menta.
La cena in hotel, alle 20, consiste in una zuppa di verdure, un’insalata esotica di gamberi, avocado, ananas e mango, e come secondo un’orata al forno con contorno di verdure gratinate, per finire con un’ottima macedonia di frutta. Globalmente, una buona cena.

Dal diario di Aurelia

 
Scroll